Mostra di tessuti artitici del Guatemala – Collezione di Maria Luisa Corno
In mostra a Segno, una importante collezione di tessuti tradizionali realizzati a mano dalle donne maya del Guatemala. L’esposizione per la prima volta in Trentino, è stata allestita dall’Associazione Culturale P. Eusebio F. Chini in collaborazione con il Comune di Predaia nelle sale del museo dedicato a Padre Kino, missionario, esploratore, cartografo, astronomo, coltivatore, allevatore e definito l’apostolo degli indiani, che nella seconda metà del 1600 ha operato in quei territori, la “Nuova Spagna”, oggi Arizona, California e Sonora. La mostra ha lo scopo di aiutare i bambini del Guatemala terra vicina a quella in cui ha operato Padre Kino ed ha il patrocinio del Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi per il Nord Italia.
Inaugurazione venerdì 12 aprile alle ore 18.00 alla presenza delle autorità, del Direttore generale del Grupo Consolar de América Latina y el Caribe en el Norte de Italia e di Maria Luisa Corno.
Sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, da sabato 13 aprile a domenica 5 maggio, tutti i fine settimana, dal giovedì alla domenica, dalle ore 16.00 alle ore 18.30. Sabato 13 e domenica 14 aprile apertura in concomitanza di “Fiorinda”.
Per le donne maya il huipil rappresenta il capo più importante del proprio abbigliamento, utilizzato da millenni in tutto il Mesoamerica. E’ uno degli elementi della tradizione autoctona che meglio si è conservato dopo la conquista da parte degli spagnoli. Ogni villaggio mantiene una proprio stile immediatamente riconoscibile ed identificativo. In Guatemala se ne contano più di cento, utilizzati ancor oggi dalla maggior parte della popolazione indigena.
Consiste in una semplice tunica, senza maniche dai colori vivaci e riccamente elaborati. Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, il huipil è molto più di una blusa tradizionale, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell’identità etnica. E’ quasi un libro di storia, una carta d’identità collettiva ed individuale, un simbolo di resistenza all’oppressione.
La collezione realizzata negli anni da Maria Luisa Corno, Presidente del Soroptimist Club di Sondrio, si compone di più di cinquanta capi, alcuni molto vecchi, tutti rigorosamente originali e di ottima fattura, provenienti da diverse zone del paese.
“Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d’arte”, spiega Maria Luisa Corno, “Importanti collezioni sono conservate in molti musei del mondo. Sono un patrimonio culturale dell’umanità che testimonia la creatività e l’eccezionale capacità artigianale di donne svantaggiate. Sono sicura che le bluse esposte non lasceranno indifferenti i visitatori che troveranno in esse motivo di riflessione e di ispirazione.”
Vengono esposti anche pannelli con le fotografie delle donne indigene nella loro quotidianità. Disponibile in loco una pubblicazione/catalogo esplicativa. Ingresso libero, eventuali offerte saranno devolute interamente per aiutare i bambini del Guatemala.