Recensione di Padre Romeo Venturini S.J, dalla rivista Popoli del Novembre 2003
La vasta letteratura su padre Eusebio Chini testimonia la straordinaria reviviscenza, dopo 300 anni, di questo gesuita evangelizzatore della Nuova Spagna (oggi Messico). Là egli giunse il 3 maggio 1681 sbarcando a Veracruz, dopo tre mesi di navigazione. Durante il suo apostolato percorse 12.800 km a cavallo. Non stupisce che il 14 febbraio 1965, nel famedio di Washington, a lui, fondatore dello Stato di Arizona, sia stata eretta una statua accanto a quelle dei più famosi personaggi degli Usa: George Washington, Samuel Adams, Sam Houston, Andrew Jackson. La scritta sottostante la sua statua ricorda: Explorer, Historian, Ranchero, Mission Builder and Apostle to the Indians (esploratore, storico, allevatore, fondatore di missioni e apostolo tra gli indiani). Nonostante i suoi meriti civili, sociali, economici, del resto innegabili, il Chini fu soprattutto missionario, in California e Arizona.
Nato a Segno, nella trentina Val di Non, il 10 agosto 1645, gravemente ammalato, fece voto di entrare nella Compagnia di Gesù se fosse guarito. Ottenuta la guarigione, realizzò il suo voto il 20 novembre 1665, a Landsberg, in Baviera. Desiderava essere missionario in Cina, e per prepararsi a questo scopo studiò matematica all’Università di Ingolstadt, in Germania, e frequentò corsi di specializzazione in astronomia a Friburgo.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta il 12 giugno 1677 a Eichstätt, in Baviera, l’anno seguente fu destinato alla missione. Aveva dichiarato al Padre Generale Gian Paolo Oliva di essere disponibile ad andare in qualsiasi territorio da evangelizzare. Così, invece di vivere il sogno dell’Estremo Oriente, finì all’Estremo Occidente.
L’Autore, in questo suo terzo volume sul Chini, s’è proposto di fare emergere l’aspetto spirituale del suo personaggio prediletto. Trattandosi d’un missionario gesuita, il Calarco riconosce subito che l’impianto spirituale non poteva essere che ignaziano, specialmente gli Esercizi Spirituali del fondatore della Compagnia di Gesù. Il Chini fu così un testimone intrepido dell’amore di Gesù, disponibile al progetto del Signore.